Gli sconvolgimenti sociali ed economici a cui ha portato la pandemia di Covid-19, inaspriti ora dalla situazione instabile che sta vivendo l’est Europa con la guerra in Ucraina, ha reso necessario un intervento dell’Unione Europea per fare fronte al dilagare di una crisi economica ben peggiore di quella del 2009. È stato così concordato un piano di ripresa il cui strumento finanziario principale è il Next Generation EU, ovvero uno strumento temporaneo del valore di oltre 800 miliardi di euro, che dovrebbe trainare la ripresa economica dell’intera Unione Europea.
Il valore complessivo dello strumento Next Generation EU sarà declinato attraverso molteplici programmi, tra i quali è necessario ricordare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, che da solo porta in pancia un valore di 732 miliardi di euro, a cui si aggiunge il programma REACT-EU, ovvero 50 miliardi dedicati alla coesione dei territori europei, e infine tre fondi anch’essi dedicati: il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD). Lo scopo di tutti questi programmi, quindi del Next Generation EU, è garantire gli investimenti nell’area economia europea, finalizzati alla piena ripresa delle attività produttive.
L’Italia, dal canto suo, ha individuato tre priorità strategiche per la propria economica, e sulle quali intende indirizzare i fondi stanziati dall’Unione Europea, e che rispondono alle linee guida fissate dalla Commissione: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale.
In effetti, stando alle linee guida della Commissione Europea, la vera sfida per il prossimo futuro si giocherà nell’ambito della tecnologia digitale. Non è un caso, allora, che digitalizzazione e innovazione siano le due espressioni principali, nonché il fine ultimo, del Next Generation EU. A ben vedere, transizione ecologica e inclusione sociale sono, per la Commissione Europea, una conseguenza della digitalizzazione e dell’innovazione.
Tale concetto implica una serie di innovazioni che investono tutti i diversi processi rintracciabili all'interno di un'azienda. Che si tratti di gestione dei dati, ottimizzazione dei processi o innovazione tecnologica applicata alla produzione, ciò che è importante è trasformare le dinamiche interne in un'ottica digitale.
Per fare ciò, per raggiungere gli obbiettivi fissati dal Next Generation EU, le azienda saranno di certo chiamate a digitalizzare l'intero corpus di dati e di processi attualmente gestiti, oppure a favorire un rinnovamento di quanto è già impiegato attraverso delle infrastrutture digitali, probabilmente datate e non più adeguate alle tecnologie attualmente a disposizione, come il Cloud Computing, tant'è che uno dei problemi principali da affrontare è proprio il processo di migrazione al cloud.
La buona pratica del Cloud Computing di certo non è considerata dai vecchi sistemi o dalle aziende. Oggi, la possibilità di accedere alle risorse informatiche, di qualsiasi tipo, sfruttando la connessione internet, e abbandonando di fatto le installazioni in locale, rappresenta il grande passo in avanti per le aziende che intendono abbracciare la rivoluzione tecnologica dei prossimi anni. In sostanza, il concetto di Cloud Computing consente di ottenere servizi digitali personalizzati e su richiesta.
Dal momento che le tecnologie in Cloud Computing si basano sull'offerta personalizzata di numerosi servizi, il primo passo da compiere per chi vuol avvicinare questa tecnologia, sfruttando le risorse messe a disposizione dai programmi Next Generation Eu, è di rivolgersi a società specializzate nel settore informatiche e che abbiano maturato esperienza nella digitalizzazione dei processi aziendali. Quindi, non solo aziende del settore informatico ma aziende che collaborano a stretto contatto con imprenditori di PMI, capaci di cogliere le esigenze concrete di chi possiede una realtà imprenditoriale già presente sul mercato e che necessita di un piano di digitalizzazione da realizzare in corso d'opera, un aspetto tutt'altro che semplice.
Per ottenere i migliori risultati dal tuo progetto di Cloud Computing puoi scegliere di affidarti all’esperienza di TreDiPi, azienda informatica di Pescara nata nel 2015 proprio con lo scopo di offrire supporto alla trasformazione digitale delle PMI italiane, fornendo un ventaglio di servizi e competenze in grado di agevolare la transizione verso le nuove tecnologie. TreDiPi è un valido partner tecnologico sia per le aziende che necessitano di ammodernare la propria infrastruttura IT, sia per quelle che devono realizzare un progetto partendo da zero.
In entrambi i casi, per sfruttare al massimo l'enorme potenziale offerto da Next Generation EU, la soluzione migliore è quella del Cloud Computing. In questo senso, le competenze disponibili all’interno di TreDiPi consentono di soddisfare un ampio ventaglio di necessità che riguardano in particolare la difficile migrazione dei dati esistenti verso i nuovi sistemi in cloud computing e l'avvio di nuovi progetti in cloud:
Siamo specializzati nel fornire soluzioni in cloud su misura per le aziende che devono migrare i propri dati verso il cloud o creare nuovi progetti. Vi aiuteremo a rendere la transizione il più agevole possibile e vi garantiremo la tranquillità di sapere che i vostri dati sono al sicuro.
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