Il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente. Le aziende sono sempre più orientate alla flessibilità, alla collaborazione e al benessere dei dipendenti. In questo contesto, la bellezza in ufficio assume un ruolo sempre più importante. Ecco come creare un ambiente di lavoro bello e accogliente che possa attirare e trattenere i migliori talenti.
Il bello é sempre più spesso un «filtro»
Bellezza non è solo nella nostra vita ma anche dentro gli spazi di lavoro
Uffici belli come acceleratori della creazione di valore e quindi della produttività aziendale
Bellezza come unicità di ogni azienda
Un ufficio è bello
Migliorando il luogo di lavoro
Ottimizzando lo spazio fisico dell’ufficio
Creando spazi alternativi alla “scrivania”
Migliorare il luogo di lavoro curando la comunicazione
In un mondo narcisistico e globale, il bello è sempre più spesso un "filtro" non solo dentro e fuori la realtà fisica in cui viviamo ma, addirittura, anche dentro e fuori quella ibrida o virtuale dei moderni mezzi o i canali social. Fin dalle sue origini l'uomo ha vissuto il bello in senso positivo: non a caso noi tutti molto spesso valutiamo o giudichiamo qualcosa o qualcuno su una base estetica!
Che sia intuizione come in Kant o sentimento come in Benedetto Croce, resta il fatto che il concetto di Bellezza non è più solo dentro la nostra vita personale ma - grazie al confronto che stimola il nostro desiderio – anche intorno a noi, quindi anche dentro gli spazi di lavoro! Perché entrare in un bell’ufficio può essere un’emozione simile a quella di entrare in un bel paesaggio appena fotografato e condiviso con i nostri “amici”.
La Bellezza per noi resta ancora fissata a un sentimento positivo in grado di rimandarci immediatamente al senso estetico e per questo apprezziamo, a volte anche senza averne il possesso materiale.
Se la bellezza è in grado di stupirci e far scattare l’effetto “uao”, allora è in grado di generare produttività. Ecco perché possiamo parlare di uffici belli come acceleratori della creazione di valore! In generale non sempre è facile trasmettere questo suo potenziale, senso di acceleratore dell'utile e del produttivo. Anzi, spesso la si liquida come cosa “inutile”, non produttiva se non addirittura “costosa”.
Ma se la bellezza scuote - in un certo senso - ci mette in discussione e ci chiama a sorprenderci o, meglio, a prendere maggiore consapevolezza delle nostre potenzialità, ecco allora provato che in realtà il bello non è mai statico. Ma è un percorso da esplorare continuamente e che, come di fronte ad un bel paesaggio, ci porta a uscire dagli schemi usuali della routine.
“Il bello” di questo percorso è che tale è fortemente legato alla cultura e alla bellezza unica di ogni azienda. Semplicemente perché ogni azienda ha i SUOI valori, le sue origini, la sua storia e soprattutto le sue Persone. Ecco perché un vero “Smart office” non può essere il “copia/incolla” di uno spazio fatto in un’altra azienda. D'altronde quale "carattere" potrebbe esprimere il fatto di non essere unici?
L'esperienza estetica, intesa come esperienza di libertà, ci permette – anche grazie all’arte – di vedere un “bel lavoro” dentro la passione per quello che si fa e che si vive pertanto senza più conflitto o disagio. In senso manageriale diventa allora facile intuire che riconoscere la bellezza non significa sottolineare i difetti degli altri ma accettare ciò che è più ampio e diverso. Perché la diversità non è uno dei soliti slogan da codice etico, ma un vero e proprio argomento della modernità.
Progettare un nuovo ufficio non lo si fa solo perché sia "ben abitato" ma anche perché sia diverso. "Estetica dell’Ufficio" in fondo significa proprio questo: non siamo tutti uguali. Neanche negli spazi in cui lavoriamo: pensare gli spazi di lavoro significa anche capire come possiamo vedere le cose in maniera diversa!
Un ambiente ampio, ordinato e pulito invita le persone ad usare questi spazi
Un ufficio è bello quando quello che c’è dentro si trasmette agli altri. Abitare un ufficio con lo stesso obiettivo è la challenge più bello per chi collabora sotto lo stesso tetto e fa le cose assieme. Inoltre fornisce, a chi li abita un empatia come capacità di capire l’ambiente e di entrare con esso e con ciò che sta attorno. La bellezza non è solo un fattore estetico ma anche comprendere il bagaglio culturale di conoscenze e valori dell’azienda.
Un imprenditore si chiederà, ovviamente, se c’è un ritorno dell’investimento eventualmente necessario a migliorare il contesto lavorativo del suo personale. L’ambiente lavorativo spesso costituisce il fattore determinante per il successo di un’azienda.
Migliorare il luogo di lavoro ha un impatto significativamente positivo sul personale in merito a:
L’ideale sarebbe avere uno spazio dedicato dove i dipendenti possono rilassarsi e divertirsi (entro limiti ragionevoli), in modo da percepire benessere e migliorare anche il rapporto con i colleghi (fondamentale soprattutto se si lavora in logiche di team working)! Un chiaro esempio è Google, che offre aree di completo svago con biliardo, tavoli da calcio balilla e una palestra.
Dedicare una decina di minuti dopo diverse ore di lavoro a un momento di svago è molto importante e consente di riposare fisicamente e mentalmente per poi tornare al lavoro con il massimo della concentrazione. Una macchinetta del caffè può migliorare il contesto lavorativo. Una breve pausa con i colleghi può diventare un veloce e produttivo briefing in cui si trovano spesso soluzioni alternative e fuori dagli schemi.
Sono importanti per rendere migliore il posto di lavoro. Organizzare tornei o uscite al di fuori della giornata lavorativa oppure veloci aperitivi in ufficio, per celebrare un successo o anche il compleanno di un collaboratore, aiuta a creare un clima di lavoro più sereno e coinvolgente.
Il mondo ha subito una rapida trasformazione nel modo di intendere l’ufficio tradizionale. Mutuando alcuni trend tipici del “retail”, l’ufficio è uno spazio flessibile, modulare e orientato al futuro. Con spazi misti basati sull'attività. Progettato per supportare il benessere. Esteticamente attraente per i dipendenti. Parlare quindi di «smart office» significa parlare di Lavoro, Produttività, Tecnologie, Collaborazione, Organizzazione, Leadership, Cultura, Design, Architettura, Efficienza, Sostenibilità.
Ma ripensare in chiave "smart" gli spazi aziendali non è solo un esercizio di design ma soprattutto un processo di change management sviluppato a livello multidisciplinare.
Perché al centro restano ancora le Persone, le loro esigenze, il loro benessere.