Si sente sempre più spesso parlare di start up, ossia secondo la definizione di Steve Blanck quella "organizzazione temporanea che ha lo scopo di cercare e validare un business model scalabile e ripetibile". Chiunque abbia un'idea originale, pensa di lanciarla con una startup, trascurando forse che non si tratta semplicemente di un'azienda in miniatura ma di un'entità che deve essere curata e alimentata per crescere e prosperare, per produrre utile. Ecco, allora, tutto quello che c'è da sapere per mettere in piedi una startup innovativa.
Uno dei passaggi fondamentali per la creazione di una startup è quello dell'idea, dell'intuizione giusta che serve per far partire il meccanismo. Tantissime persone hanno idee che possono sembrare geniali ma poche di esse diventano delle vere e proprie aziende, quindi una fase molto importante per la creazione di nuove imprese in startup è quella della validazione dell'intuizione iniziale. Occorre porsi una serie di domande sull'originalità del business, sulla tempistica più opportuna per lanciarla sul mercato, sul gradimento che si potrà avere nel pubblico. Solo dopo aver raccolto risposte accurate a queste domande sarà possibile procedere con la fondazione vera e propria.
Non ci può essere una startup digitale senza un adeguato corredo informatico perché la maggior parte di esse si fonda su sito web, app e software particolari, che rappresentano il vero cuore dell'innovazione. In alcuni casi le professionalità per poter occuparsi di questi aspetti così importanti si trovano direttamente all'interno della nuova azienda; molto più spesso, invece, occorre individuare una realtà esterna che possa far fronte a queste esigenze e che mostri di avere tutte le caratteristiche necessarie per farlo al meglio.
Esistono dei settori migliori di altri per creare una startup? Non necessariamente, anche se di certo ce ne sono alcuni che possono garantire maggiori possibilità di successo. Ad esempio l'ambito delle nuove tecnologie, del web e dell'intelligenza artificiale sono quelli nei quali si è assistito ad un proliferare di startup negli ultimi anni perché sono quelli interessati da un maggiore sviluppo. In generale tutto ciò che riguarda i servizi alle persone, però, è particolarmente adatto per essere oggetto di business per un'azienda innovativa appena lanciata sul mercato.
Innanzitutto per aprire una startup occorre avere un'idea di organizzazione precisa e si può ottenere esclusivamente attraverso la redazione di un business plan che prenda in considerazione tutti i lati positivi e negativi del progetto, la concorrenza, le opportunità di mercato, il target di riferimento al quale il prodotto o il servizio si rivolge, etc. Successivamente occorre procedere con la fase esecutiva, nella quale si definiscono dettagli più tecnici come la forma societaria della startup, la squadra, il modello di business e tutti gli altri aspetti che compongono un'azienda vera e propria. Infine si dà l'avvio al piano con il versamento del capitale sociale, la costituzione attraverso atto notarile e tutto quello che burocraticamente serve per far partire il progetto.
Uno dei temi più importanti quando si parla di avviare una startup è quello dei costi che si devono sostenere per renderla effettivamente operativa. Le spese da sostenere dipendono strettamente dal tipo di società che si intende aprire: una srl innovativa ha un costo notarile di circa 2600 euro mentre quello per l'apertura di una semplificata raggiunge appena i 500 euro. Al di là del notaio e delle spese di apertura, però, ne esistono di altre che riguardano bolli e concessioni governative. Per fortuna una startup è esentata dal pagamento dei diritti di segreteria e dei quelli camerali. Oltre i costi formali è poi importante valutare le spese vive per la realizzazione del progetto. Avere una buona idea per una startup è importante ma una ottima "execution" è fondamentale. Se il team di fondatori non esprime già tutte le competenze necessarie è opportuno valutare un supporto da professionisti o aziende specializzate in particolare per la realizzazione tecnica del prototipo per arrivare presto e bene a validare completamente l'idea di business.
Non sempre si hanno a disposizione in prima persona i fondi necessari per poter dare avvio alla propria startup, quindi è importante capire se esistono delle forme di finanziamento alternative. Anche in questo caso le soluzioni sono tante e diverse. Chi non riesce a coprire le spese con il bootstrapping, ossia l'autofinanziamento, può provare con un'attività di crowfounding oppure coinvolgendo amici e parenti nell'idea. Esistono anche i cosiddetti business angels, ossia imprenditore che credono nel progetto e decidono di prendervi parte in cambio di una piccola quota di capitale. Infine ci sono gli incubatori e gli acceleratori di startup che hanno proprio il compito di aiutare queste particolari realtà, anche con il versamento di quote di capitale.
Esistono diversi esempi di startup innovative che possono essere di ispirazione a chi sta per lanciarsi in questa nuova avventura. Ad esempio Casavo, un'app che ti permette di vendere casa in modo veloce, in appena 30 giorni; oppure Andreban, la startup nata dall'idea di due adolescenti di Lecce che offre servizi tecnologici che spaziano dai droni alla stampa in 3D fino all'utilizzo di potenti server in remoto.
Sono tanti gli strumenti che possono facilitare l'apertura e la gestione di una startup. Innanzitutto in coda all'articolo vi segnaliamo alcune iniziative e progetti in partenza da cui attingere le giuste basi formative per poter aprire la propria azienda innovativa. Poi è necessario individuare un partner digitale affidabile che sia in grado di offrire tutti quei servizi relativi a web, cloud, app mobile e gestionale interno per facilitare le operazioni di comunicazione sia del team che verso i propri consumatori. Solo avendo gli strumenti giusti a disposizione, infatti, si potrà lanciare al meglio la propria idea di business.
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